L’Infuso delle 17, di mercoledì 8 gennaio 2025

 

 

LA FINE PORTATA DENTRO

Ci siamo quasi… manca poco… due settimane, forse un mese, forse tre…

Non c’è più tempo, non ce ne sarà più, non c’è mai stato.

Lascio tutto così com’è? Sto al termine dell’Esistenza del mondo senza colpo ferire?

Non ho più tempo per le bugie, non ce n’è più per le quotidiane finzioni della mente, per le continue e assillanti distrazioni di ciò che mi possiede.

Quello che ho, quello che resta, è poco, è prezioso e non va sprecato.

Ecco la fine del mondo, davanti a me appare, e a me chiede.

La fine del mondo è stare con chi amo, con chi sento “casa”… e mi chiede perché prima non lo facevo?

La fine del mondo non ha più tempo per odiare chi ha fatto del male, e mi chiede perché prima odiavo?

La fine del mondo non è il tempo del perdono altrui, solo per se stessi, e mi chiede perché prima barattavo?

La fine del mondo non ha più tempo per convincere nessuno, per incoraggiare, per spronare, per stimolare la visione… e mi chiede perché prima m’incaponivo?

La fine del mondo è il tempo di lasciarsi agire, lasciarsi vivere, lasciarsi stare…e mi chiede perché prima così teso?

La fine del mondo è: ciò che prima era preoccupante adesso non lo è più, e forse non lo è mai stato. E mi chiede perché prima sì?

La fine del mondo è disillusione dell’immortalità del tempo infinito, delle interminabili mancate possibilità… E mi chiede prima dov’ero?

La fine del mondo è: ora lo vedo. E mi chiede: e prima, perché no?

La fine del mondo è lo scambio umano e d’anima di un ultimo abbraccio, d’una testa che cerca rifugio sulla mia spalla, dei bacini inaspettati di un bambino, dei segni dell’amore, del cantare per cantare, del danzare per danzare, del mangiare per gustare, del vino per una verità, di sé, dell’altro… La fine del mondo mette insieme, regala tutto, è calma, è pace con sé stessi… La fine del mondo rovista nel fondo del caos per trovare quel senso che non mi è mai stato così chiaro… e mi chiede: e prima?

La fine del mondo è: io sono qui per questo momento solo, e nient’altro

La fine del mondo è preparazione lenta, lenta e sconquassata

La fine del mondo è tutte le prove che mi hanno condotto qui

La fine del mondo è: ciò che importa veramente, poche cose semplici

La fine del mondo, sei tu, sono io, è lei, lui, noi, loro.

La fine del mondo è l’informazione che cambia radicalmente la Realtà, è la minaccia creatrice di una promessa che forse non manterràeppure plasma il nostro agire, che a sua volta le da’ concretezza immanente e imminente verità.

La voglio creare io stesso la mia minaccia, voglio io creare l’informazione di quella fine che, portata dentro, plasmerà il mio presente, crearla e crederle, forse più d’ogni altra inezia in cui ho creduto rendendola in grado di trasformare la verità.

Vivere con la fine nel cuore, portarla dentro, sentirla ogni istante, ed essere liberi, vivi, veri. 

La fine portata dentro mi rende creatore, l’artefice unico del mio agire.

La presunzione di eternità è il mio peccato veniale, il quotidiano oblio del valore eterno d’ogni mio respiro è la mia colpa…

La fine portata dentro mi insegna a vivere,

la fine portata dentro è mia maestra,

la fine portata dentro, mia compagna preziosa,

la fine portata dentro è tutto ciò che serve per Amare.

La fine portata dentro…

Questa è la fine, mia unica amica, la fine…” 

 

Valentino Infuso

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