1 febbraio 2025
Oggi, per il sincronario Maya, al quale ormai sempre più profondamente siamo connessi, è il primo giorno dell’Onda Incantata della Luna Rossa e, per il Tempo dei Celti, popolo maestro delle nostre radici – a cui sempre e da sempre connessi siamo e restiamo – è Imbolc, sacra festa nel cuore dell’Inverno che da avvio al tempo dell’incoraggiamento e della forza rinnovata, del candore del latte nutrimento e Vita e dell’energia nuova e feconda
Trasformata dalla cultura Cristiana nella festa della Candelora e nella ricorrenza di Santa Brigida di Svezia, questo momento è, in Realtà, il sacro tempo della Dea Brigit, custode del fuoco sacro, Dea delle dee.
Non ancora il tempo di rinascita e riattivazione che spetterà alla Primavera dopo l’equinozio, piuttosto il tempo della pausa, del silenzio fremente, della fecondazione, il tempo dell’Utero silente di Madre Terra che si prepara e si lascia fecondare nell’ombra dalla Vita a venire…
Questo passaggio è un tempo-rifugio, come quei luoghi e quei tempi che nei racconti fiabeschi accolgono gli eroi viandanti nel mezzo della storia, ancora lontani dalla loro meta, che si sono smarriti magari o non hanno idea di come portare a termine la loro missione, ma vengono accolti perchè sia offerto loro riparo, protezione, riposo, nutrimento, calore, consigli e indicazioni sulla Via…
Magari hanno gli Orchi con il fiato sul collo, come gli Hobbit della Contea o i Nazgul, o i dissenatori di Harry Potter, incubi, istinti egoici e paure che si approssimano lesti attraverso le ombre gelide dell’Inverno.
Forse hanno perso tutto, magari si ritrovano senza risorse, soli.
Che sollievo trovare quella casetta nel bosco, inaspettata, un luogo dove appoggiarsi e riposare, piena di cibo e tepore.
Che incanto farsi rifocillare non da una ma da tre streghe, tre sagge Baba Jaghe nella steppa siberiana, come il principe Ivan, deriso e allontanato dal padre e dai fratelli e in Viaggio verso Se Stesso.
Così prezioso ricevere indicazioni su come portare a termine la missione dei “tre capelli d’oro del diavolo” proprio dalla nonna dal Diavolo stesso, femminile austero e sapiente, nel buio sottosuolo impregnato di zolfo e li ricevere nutrimento e potersi fermare un istante.
Una sosta a Gran Burrone, nel regno incantato degli Elfi, potremmo mai rifiutarla?
Il tempo della sosta, del sonno, del riposo è un tempo sacro. I passaggi in cui è necessario fermarci, sostare in un approdo sicuro, accogliere nutrimento e calore.
Sappiamo che siamo in Viaggio, che non siamo arrivati da nessuna parte, che il Cammino ci chiama; più o meno tortuoso, immaginato o del tutto ignoto, ombroso o splendente che sia, sappiamo che è la, dinanzi a noi.
Ma, potremmo mai rifiutare di riposare, nutrirci, ascoltare consigli e visioni, dormire vicino al fuoco protettivo e fecondo di indicazioni per il tempo necessario?
Il tempo della sosta, fase naturale nella trama di tutte le storie, momento profondamente sano e necessario
che ci offre la possibilità di mettere in luce con chiarezza i nostri intenti e radicarli, di stringere nuovi patti d’alleanza, di comprendere ciò che vogliamo davvero, ciò di cui realmente abbiamo bisogno e di lasciar andare coraggiosamente ciò che invece non è più per noi…
Qual’è Realmente la nostra direzione…?
Perché adesso è proprio qui che ci troviamo, in equilibrio tra il Solstizio d’Inverno e l’Equinozio di Primavera, in questa curiosa, feconda, morbida, saggia “terra di mezzo” dove lo spirito della Dea Brigit respira tra i nostri respiri per portarci ispirazione, nutrimento, visione, coraggio, verità, sincerità con noi stessi.
Questo è il tempo della resa.
Il tempo della fiducia. Il momento in cui possiamo togliere ogni maschera di resistenza, sfida e guardare, un istante, la Verità nuda per abbracciarla, con un bicchiere di brodo caldo che una qualche saggia strega nella casetta del bosco ci offre davanti al focolare della nostra anima.
Questo è il momento dell’anno in cui onorare il nostro bisogno di tepore, accoglienza, sonno, nutrimento.
È un sentire profondo, animico e biologico, che ci accompagna da sempre: arrivava naturalmente quando l’inverno era ancora pieno e lungo davanti, quando le provviste diminuivano e la legna da ardere sembrava così poca ormai e la nostra resistenza, un tempo, veniva messa davvero a dura prova.
È il momento in cui il bisogno di riparo, il tocco di calore, la carezza di incoraggiamento, il mondo interiore femminile di protezione, sicurezza, radici e fecondità, dal ventre di madre terra si solleva in noi per ricordarci che siamo in Viaggio, che non siamo soli, e che possiamo farcela, sempre, qualunque sia la nostra missione.
Buon Imbolc!
Buona onda incantata della Luna Rossa!
Buon tempo di riposo e di resa e di sincerità profonda con noi stessi!
Che nuove audaci e spregiudicate fioriture ci sorprendano al prossimo approdo alla Primavera e che ognuno di noi ricordi, in questo tempo, l’eroe e l’eroina che è.
E che possiate risvegliarvi da questo “tempo di mezzo”, da questa sacra sosta, ancora più folli, coraggiosi, vitali, poetici.
Questo il nostro augurio!
Un abbraccio da Porto X
Valentina Cidda Maldesi / Anabel
Grazie! Ci voleva proprio questo bicchiere di brodo fumante ed rinCUORante 🙏🏻😘😘🔥
Che pace, grazie Valentina