
L’Infuso delle 17, di mercoledì 9 aprile 2025
IL NIENTE VOLERE
in tre movimenti
Un giorno, di un’altra vita, un Maestro mi disse:
“Nell’Universo esiste una Forza semplice, attraverso la quale tutto agisce e si sostiene: la semplice Forza del Niente Volere. La Scelta continua a cui siamo chiamati è tra il Volere e l’Integrazione con Ciò che È. Il Volere e il non Volere ci impediscono di integrarci con Ciò che È. Il Niente Volere, invece, è già Integrazione con Ciò che È. Solo nell’Integrazione con Ciò che È sarà possibile Trasformare Ciò che È in Ciò che si vuole e, allora, Ciò che si vuole sarà Ciò che È.
A questa semplicità siamo costantemente chiamati. L’Amore stesso è una Forza semplice…
E questo è il primo movimento del Niente Volere.”
***
Un altro giorno, di quella stessa altra vita, quello stesso Maestro mi disse:
“Il Niente Volere è una forza semplice, di natura sottile, che chiede un’attitudine dell’Essere precisa, tanto nella mente quanto nel corpo. Essa richiede un Mascolino forte mitigato da un Femminino vibrante tra il plesso e il ventre. Questo stesso Femminino agisce come un vortice nella terza ruota, un vortice a cono che apre una breccia in accogliente attrazione. Ma attento: se il cuore non è libero dalle tensioni egoiche, dalla paura, dall’attaccamento e dalla bramosia, allora non sarà in condizione di essere ciò che È, e il Mascolino andrà ad occupare il posto del Femminino, fagocitandolo. Darà così sviluppo ad una forza invertita e distruttiva, una forza oscura…
E questo è il secondo movimento del Niente Volere.”
***
Un ultimo giorno, sempre di quella stessa vita, egli infine mi disse:
“Esercita il cuore! È una Prova. Ma non una prova di forza. È essere Fede. Sii Fede tu stesso! E sta’ nell’accoglienza del Dolore che emergerà. Ti sorprenderà quanto rapidamente si dissolverà la sofferenza. È fondamentale per l’anima imparare a distinguere tra Dolore e sofferenza: la sofferenza è quando non si sta nell’accoglienza del Dolore. Se accogli il Dolore, non esiste sofferenza. Spostati sullo Sviluppo verso il tuo Io che È. Senza questo spostamento tutto è inutile. Inizialmente può sembrare di dover andare contro a ciò che prima non era nelle tue abitudini. Ma sono le stesse abitudini un “andare contro”, esse ci ingannano. È Necessario arrendere se stessi, mettersi nella resa. Non è tenere o andare contro ad una forza. Non è come muovere un muscolo mai usato prima. È semplicemente lasciare che questo muscolo si muova da solo. Il cuore, non a caso, si muove senza che noi lo decidiamo, è libero! Siamo noi che lo carichiamo di tensioni che lo limitano. A noi, quindi, spetta dissolvere le tensioni, e per farlo dobbiamo prima vederle, poi sentirle, e dopo arrenderle. Il cuore sa cosa fare. E quand’anche, nello spostamento verso il tuo Io che È, sentissi di essere cattivo, pur senza adempiere a cattiveria alcuna, non vuol dire che stai operando nel Male o per il Male, che non esiste disgiunto dal Bene, che non esiste disgiunto dal Male. Questa dicotomia è una astrazione. Significa, semplicemente, che ti stai Iniziando: l’Io sta cominciando ad affrancarsi dalla mala-educazione, dalla peste animica che affligge la mente dell’Uomo, e nel Mascolino, e nel Femminino.
E questo è il terzo e ultimo movimento del Niente Volere.”
In quella vita non compresi cosa volesse dire. In questa, sono chiamato a praticarlo.
Valentino Infuso
(estratto dal libro senza fine che sta scrivendo…)
Immagine: “Viaggiatore”
(elaborazione personale con Stupidera Artificiale)
NOVITA’
L’INFUSO del Mercoledì è anche PODCAST (domenicale)
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“LE INQUIETUDINI DI UNA BANANA“
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