Porto X

Diario di Bordo
in viaggio verso l’autonomia energetica

 

26 gennaio 2023-Giorno 1:

Porto X si distacca dalla fornitura energetica del “sistema” (servizio elettrico nazionale). Scegliamo così di non essere mai più ricattabili da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti ed Ambiente) e società sottoposte, la cui autorità consideriamo illegittima.  Tra incertezza del momento presente ed entusiastica determinazione, la serata trascorre con una rifocillante cena, preparata e consumata, a lume di candela . Un tubo dell’acqua portato ai piani abitativi dalla fontanella all’ingresso del Porto, ci permette le abluzioni minime con acqua freddissima prima del meritato riposo.
Constatazione profonda che questa piccola rivoluzione deve necessariamente partire da un cambio di abitudini e un allenamento costante ad un ridimensionamento di ciò che crediamo di aver bisogno. Si potranno realizzare gli eventi a Porto X? Certo che sì, con modalità rinnovate e in funzione alla nuova dimensione, ma certo che si faranno.

27 gennaio-Giorno 2:

Prima fase (di transizione).
Ripristino esigenze base con un generatore da 4,5 kw prontamente portatoci in dono dal nostro Valter, lo zio Valter di Porto X custode dell’ Orto e installato dal nostro prezioso, infaticabile e sempre presente Enzino. Generatore a benzina, non stabilizzato. Riusciamo ad essere autonomi per 6 ore con i fabbisogni base (luci, acqua corrente e calda, lavatrice, forno, ricariche cellulari). Riscontro consumo di benzina 6lt.
Aspetti da migliorare: attutire l’inquinamento acustico prodotto dal generatore con un apposito casottino insonorizzato; in ogni caso il generatore (da stabilizzare) a benzina resta solo un aggeggio transitorio in attesa di strumenti e risorse più efficienti e che escludano il consumo di “sistemica” benzina.

28 gennaio-Giorno 3: 

Valutazioni per portare l’acqua diretta nei locali abitativi senza pompa elettrica e, su suggerimento di un caro amico e estimatore di Porto X Simone, valutazione per installare un sistema ausiliario al generatore con inverter e (almeno) 2 batterie da 220/240 Ah (ampere/ora), per luci e acqua calda nelle ore solari, in cui il generatore non è attivo.
Intanto, il sempre summenzionato caro Simone, oggi accorre al Porto portandoci in prestito un inverter, e installando un contabilizzatore per monitorare sì il voltaggio ma soprattutto per i consumi istantanei e aiutarci a renderli progressivamente compatibili con il sistema di continuità a basso impegno energetico costituito da inverter e batteria.

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Questa è la Pratica a cui siamo chiamati in questo momento, in attesa dei prossimi eventi a Porto X (sul tema autonomia energetica e Libertà e tanto altro) di cui vi aggiorneremo a breve; si accolgono con gratitudine idee, suggerimenti, osservazioni, collaborazioni, partecipazioni, donazioni, azioni, azioni, azioni…
(“Azione” definisce appunto il senso greco del termine Energia).

Vi terremo costantemente aggiornati col nostro diario di bordo 😊 lungo questo viaggio verso l’autonomia energetica.

Porto X, [29/01/2023 10:25]

 

 

Diario di Bordo (2)
in viaggio verso l’autonomia energetica

Domenica 29 gennaio-Giorno 4:

Spostato il generatore in un annesso in muratura distante dalla parte abitativa; abbiamo assemblato una canna fumaria con dei pezzi di tubo di alluminio da vecchie stufe per smaltire i fumi fuori; abbiamo cablato un cavo elettrico per una quarantina di metri dal casotto al quadro elettrico in casa con dei cavi da 2,5 mm che avevamo nel nostro “armamentario” di illuminotecnica teatrale (quelli che usavamo con i fari durante i nostri spettacoli, per intenderci). Nel pomeriggio abbiamo anche attivato il cinema con una proiezione interna per i ragazzi del Porto. So’ soddisfazioni!

 

Lunedì 30 e martedì 31 gennaio-Giorni 5 e 6:

Durate la prima cena a lume di candela (quella del Giorno 1), il nostro prezioso Enzo ci aveva parlato di alcuni ragazzi,  ingegneri dal cuore integro e dalle grandi idee che aveva conosciuto molti anni prima e che avevano fondato LA FABBRICA DEL SOLE ad Arezzo, luogo di produzione e vendita di impiati solari e di ricerca per l’energia libera. “Chissà se sono rimasti integri e determinati nell’idea autentica di lavorare per la giustizia e la libertà in tutti questi anni – ci chiedevamo – che è ben difficile entrando nel mercato dell’energia”.
Ma, dopo una breve incursione sulle loro pagine online, al di là della facciata come azienda produttrice, i loro post, tra cui alcuni sugli incontri per il riconoscimento e la raccolta di erbe spontanee, i semi antichi, nonché il linguaggio e la vibrazione che ci arriva ci trasmettono la percezione di un sottile riconoscimento e di un possibile “incontro” con loro. Ci rechiamo così ad Arezzo per incontrarli. Ci accoglie Emiliano e conosciamo subito anche Davide. Basta uno sguardo e poche parole per confermare la nostra sensazione e renderci conto che siamo sulla stessa linea e possiamo parlare un linguaggio comune. Gli raccontiamo tutto, parliamo di Porto X e del perché è nato ed esiste e della nostra scelta di non tornare indietro e di non reinstaurare alcun dialogo con la rete elettrica nazionale (dei ragazzi della Fabbrica del Sole e delle loro idee e delle possibilità che offrono e delle loro ricerche avremo modo di parlare ben più approfonditamente prossimamente anche quando li avremo ospiti nelle nostre giornate dedicate all’ autonomia energetica).  Emiliano ci parla un po’ di loro e delle loro ricerche e ci mostra, ad esempio, gli assemblaggi col fotovoltaico frutto del loro ingegno di anni nel settore delle rinnovabili. Il loro “marchingegno” speciale è un container di 2 metri cubi con 8 pannelli fotovoltaici e dentro tutto l’occorrente per elettricità fino a 6 kw, riscaldamento, acqua depurata e riscaldata e connessione wi-fi, da noi sufficiente per un edificio, “in Ruanda, per un intero villaggio” – ci dice-, una piccola centrale collocabile ovunque ci sia necessità, dalle comunità ai villaggi in Africa, alle zone disastrate o terremotate etc. In questa sintonia che si conferma via via sia negli intenti che in una condivisa visione circa la menzona e l’inganno di questa realtà sistemica, tra fotovoltaico e ricerche intorno all’idrogeno, sentiamo ormai chiaramente che Emiliano e Davide della Fabbrica del Sole potranno essere dei validi alleati in questo viaggio. Ed ecco che ci mostrano la loro più piratesca, semplice e immediata soluzione dalla quale, forse, poter cominciare: un modulo assemblato chiamato Flex composto da 4 pannelli fotovoltaici di produzione di una famiglia tedesca (sempre in linea come intenti e idee), una batteria al litio e un inverter che garantisce 1,6 kw in maniera continua, con picco di 4 kw. Il vantaggio è che volendo estendere la potenza si possono facilmente unire altri moduli, uno alla volta, fino a sei per un totale di 7,2 kw continui con picco di 12 kw. Al momento uno di quei moduli ci è sembrata una buona soluzione momentanea da integrare con l’uso del generatore a benzina, in modo da avere luce, apparecchi elettronici e caldaia per l’acqua durante le ore diurne. Il giorno dopo torniamo dai ragazzi della Fabbrica del Sole assieme al nostro “esperto tecnico” Simone (ormai così lo abbiamo designato) per approfondire, con valutazione dei pro e dei contro. Nel mentre Valentino riceve la chiamata della sua agente per Sorrentino (la storiella la sapete già…). Simone, si ripromette di ragionarci.

 

Mercoledì 1 e giovedì 2 febbraio-Giorno 7 e 8:

Videochiamata tra il nostro caro preziosissimo factotum Domenico, Valentina e Fabio a distanza, il mago idraulico del Porto, grande alleato, un professionista più unico che raro, ma più impegnato di Che Guevara durante la Revolución. Oggetto del confronto è la possibilità di bypassare la pompa elettrica che tira acqua dalla cisterna e collegare l’acqua diretta alle tubature per avere l’acqua a tutte le ore anche senza corrente e evitando, tra l’altro, il consumo di 1200 watt di picco ogni volta che mettono in difficoltà anche il generatore. Si trova una soluzione fattibile e Domenico procede con l’acquisto dei pezzi idraulici necessari. Il giorno dopo, Enzo, Domenico e Valentino procedono, non senza impicci e difficoltà, ad ultimare lo sdoppiamento delle tubature in modo da avere alla bisogna acqua corrente diretta o attivazione della pompa dalla cisterna. Intanto, dopo le osservazioni di Simone sull’opportunità di procedere intanto in via transitoria, in attesa di comprendere meglio soluzioni più personalizzate per il Porto e robuste, confermiamo ai ragazzi della Fabbrica del Sole l’acquisto del modulo Flex con una modalità agevolata (che rende per noi possibile questo primo passo) e un’idea di collaborazione già in essere. Restiamo con l’appuntamento per lunedì 6 febbraio mattina, in cui verranno al Porto per conoscere la nostra realtà e valutare assieme collocazione delle attrezzature e installazione… stremo a vedere e vi faremo sapere!

 

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Questa è la Pratica a cui siamo chiamati in questo momento, in attesa dei prossimi eventi a Porto X (sul tema autonomia energetica e Libertà e tanto altro) di cui vi aggiorneremo a breve; si accolgono con gratitudine idee, suggerimenti, osservazioni, collaborazioni, partecipazioni, donazioni, azioni, azioni, azioni…
(“Azione” definisce appunto il senso greco del termine Energia).

Vi terremo costantemente aggiornati col nostro diario di bordo 😊 lungo questo viaggio verso l’autonomia energetica.

Porto X, [03/02/2023 19:10]

 

Diario di Bordo (3)
in viaggio verso l’autonomia energetica

 

Seconda settimana

Nel weekend terminiamo l’aggiustamento dei tubi per il passaggio dell’acqua oltre la pompa elettrica, dato che si erano manifestati alcuni problemi di giuntura. Ora è perfettamente collegata.
Lunedì scorso ci raggiunge al Porto Emiliano della Fabbrica Del Sole. Insieme valutiamo la collocazione migliore di questo primo modulo Flex di quattro pannelli fotovoltaici… operazione non facile, nonostante i 4 ettari di spazio all’aperto disponibile, tra la presenza degli animali, l’ombra degli alberi quasi ovunque e la distanza dalla parte abitativa, la scelta della collocazione più idonea dei pannelli rispetto ad intensità e durata della luce solare (a quanto pare non basta avere un’esposizione a sud), non si rivela affatto semplice. In sintesi, una volta escluso il tetto per laboriosità e costi di allestimento e difficoltà nel monitoraggio e nella manutenzione, individuiamo tre luoghi idonei: due adiacenti alla parte abitativa e uno molto lontano in prossimità delle stalle cavalli. Così testiamo la durata del sole nelle due zone più adiacenti la parte abitativa, appurando purtroppo che il passaggio utile davanti al sole è limitato a tre o quattro ore. A questo punto, piuttosto che eseguire un’installazione momentanea limitata e provvisoria, quasi sicuramente inidonea, optiamo per la soluzione definitiva: la collocazione presso il ranch dei cavalli a 150 mt. Il problema che si pone ora concerne la creazione di un cavodotto interrato. I dubbi principali riguardano costi ed efficienza. La soluzione migliore è, a quanto comprendiamo, collocare l’inverter il più possibile di fianco ai pannelli e stendere un cavo grosso da 35 mm in corrente alternata, il che ci permetterebbe anche di piazzare delle colonnine per l’attacco elettrico intermedie nelle varie zone attraversate dal cavo, tra il ranch e la parte abitativa. L’installazione di questo primo modulo fotovoltaico Flex resta quindi rinviata e subordinata all’esecuzione dei lavori per l’interramento del cavo che dovremmo procurarci in qualche modo perché la spesa prevista è troppo alta, se non proibitiva in questo momento.

Come procedere? Iniziamo la ricerca di cavi di risulta o dismessi, che abbiano le caratteristiche idonee al nostro scopo, per lunghezza e diametro. Poi la magia… riusciamo a trovare un “donatore“, una persona del settore che smaltisce una bobina da 200 m di cavo da 30 mm.
Siamo ora in attesa dell’arrivo di questo prezioso, preziosissimo carico e dell’esecuzione della traccia.

Alla Fine di questa settimana vi aggiorneremo sullo stato dei lavori…

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Questa è la Pratica a cui siamo chiamati in questo momento, in attesa dei prossimi eventi a Porto X (sul tema autonomia energetica e Libertà e tanto altro) di cui vi aggiorneremo a breve; si accolgono con gratitudine idee, suggerimenti, osservazioni, collaborazioni, partecipazioni, donazioni, azioni, azioni, azioni…
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Porto X, [13/02/2023 15:23]

 

 

Diario di Bordo (4)
in viaggio verso l’autonomia energetica

 

Terza e quarta settimana

Il cavo che ci è stato donato è arrivato in Porto. Siamo riusciti finalmente ad andare a ritirare la nuova stalla che già avevamo acquistato, per gentile contributo dei padroni di Coco. Una stalla in legno di “secondo zoccolo” in ottime condizioni, con tettoia in lamiera che eravamo andati a smontare a Novembre sulle colline del grossetano e che, manco a farlo apposta, ha proprio il tetto perfetto per il montaggio dei primi quattro pannelli fotovoltaici.

Siamo in attesa dello scavatore per realizzare la traccia dalla stalla al contatore.
Parliamo di circa 150 metri.
Fatto questo – e rimontato la stalla di cui sopra –  riusciremo ad istallare finalmente il primo Flex della Fabbrica del Sole concludendo così la PRIMA TAPPA di questo viaggio.

Ma il viaggio è ben più ampio…

Siamo consci che questo viaggio non possiamo e non vogliamo viverlo in solitaria e che abbiamo bisogno di alleati, di sperimentatori, di menti tecniche aperte e cuori impavidi da visionari. Ma soprattutto, ORA,  abbiamo bisogno di generosi compagni di viaggio, abbiamo bisogno di voi…

Porto X, [25/02/2023 12:04]

 

Diario di Bordo (5)
in viaggio verso l’autonomia energetica

 

Verso il terzo mese (esattamente, sì, proprio come fosse una gravidanza…)

Quest’ultimo mese la parte materica del viaggio verso l’autonomia energetica è andata assai a rilento: abbiamo cercato a lungo i 200 metri di corrugato da 10 centimetri,  necessari per contenere i cavi elettrici sotto terra, ad un costo sostenibile; abbiamo cercato altrettanto a lungo qualcuno dotato di uno scavatore che fosse in risonanza con noi, che ci offrisse il lavoro a un costo accessibile e soprattutto avesse un giorno libero da dedicare al Porto: trovarlo è stata un’impresa epica!

Ma abbiamo atteso, cercando di danzare con leggerezza, fiducia e pazienza tra gli eventi e le difficoltà e i 200 metri di corrugato sono arrivati in dono.

E anche Federico è arrivato, simpaticissimo e disponibilissimo essere umano dotato di scavatore, psicologo di pomeriggio, tecnico di scavo di mattina (sempre di scavi si tratta! – dice), è felice di essere parte di questo viaggio al Porto e felice di renderci il lavoro possibile quanto a costi e mezzi.

Dimostrazione questa che “senza ansia”, ma con presenza e solerzia, ciò che deve essere arriva ad essere. 😉

Intanto non siamo stati fermi (qui la differenza tra “aspettare” e “attendere”,  vedi articolo “verba volant”) e abbiamo attivato un Crowdfunding a sostegno “materico” per questo viaggio (link).

Tante sono state le risposte d’affetto e concrete. Ma ancora  siamo lontani dalla prima meta che abbiamo davvero bisogno di raggiungere, per cui restiamo in accoglienza di tutto il sostegno ancora possibile con la nostra sempre viva e vibrante voglia di ricambiare con tutto ciò che siamo e facciamo!

Domenica 26 Marzo, finalmente, siamo giunti alla Giornata dedicata all’Autonomia energetica che si è svolta qui tra risate, stupore, incontri bellissimi, nuove conoscenze, tante cose buone da mangiare sempre tante cose da imparare e che ha visto l’interesse e la partecipazione di numerose anime che seguono il Porto.

É stato elettrizzante (gioco di parole più che azzeccato) essere contattati da sperimentatori e menti di ingegno che, saputo di questa giornata di condivisione di pratiche e nuovi sentieri, si sono proposti come relatori.

Ed è stato così che a Emiliano e Davide della Fabbrica del Sole (che ci hanno sorpreso e divertito con i loro sistemi fotovoltaici offgrid e il fornello ad idrogeno con cui abbiamo fatto persino un ottimo caffè) si sono aggiunti dapprima Luca Nicolini col suo tour sull’indipendenza energetica, poi Filippo Bartoli (fisico che ci ha introdotto nelle nuove concezioni di energia partendo dall’atomo) e Antonio Ciao di Reti di Vita che ci ha ammaliato con le sue stube in terra cruda, che inizieremo a costruire anche a Porto X.

(Abbiamo piacere di condividere con voi i loro contatti nel caso vogliate saperne di più sulle loro ricerche).

Per quanto riguarda noi, ci avviamo ora verso il primo dei diversi incontri che terremo a Porto X (22 e 23 aprile) dedicato all’”Autodeterminazione”: due giorni di seminario per comprendere a fondo cos’è, cosa significa realmente, qual’è la storia, in quale storia ci hanno fatto credere di essere e in quale storia siamo davvero; quali sono le basi del pensiero e della coscienza circa i concetti di autodeterminazione e sovranismo e quali le basi per un azione concreta etc…

Per chi ne voglia sapere di più e partecipare ci contatti senza remore….

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Porto X, [1/04/2023 12:04]

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